Ginny Weasley si trovava seduta nell’angolo più appartato della Sala Comune di Grifondoro, il suo sguardo fisso nel vuoto. Fuori, la guerra imperversava, ma dentro di lei c’era una calma inquietante. La luce soffusa del camino proiettava ombre danzanti sulle pareti, eppure il suo cuore batteva forte, come se stesse cercando di uscire dal suo petto. Aveva solo diciassette anni, eppure la sua vita sembrava essere stata segnata dalla battaglia, dai sacrifici, dai perdoni e dalle perdite. Ma tra tutto questo, c'era sempre stato lui. Harry Potter.
Ginny si lasciò andare allo schienale della poltrona, chiudendo gli occhi per un istante. Quante volte, in tutti quegli anni, aveva provato a ignorare quei sentimenti che l'avevano fatta crescere in fretta? Quante volte aveva cercato di non pensare a Harry, di non desiderarlo con quella forza che le faceva battere il cuore a mille? Ma come fare quando lui era sempre lì, così vicino e allo stesso tempo così distante?
Ricordava il primo incontro, quando lo aveva visto per la prima volta a tavola, al banchetto di benvenuto. Harry Potter, il "ragazzo che è sopravvissuto", ma per lei non era mai stato una leggenda. Era solo un ragazzo, un ragazzo che aveva cambiato il suo destino con ogni passo che faceva. Eppure, all'inizio, Ginny non aveva visto la sua fama. L'aveva visto come un fratello maggiore, come qualcuno che ammirava ma a distanza. Ma poi, con il passare del tempo, la distanza si era accorciata, ed era stato come un colpo di fulmine.
Il suo cuore sussultò all’improvviso, come se volesse saltare fuori dal petto. Per tutti gli anni passati a Hogwarts, Ginny aveva visto Harry combattere, soffrire, e vincere, ma mai senza il peso di una solitudine che sembrava marchiarlo come una cicatrice invisibile. Nonostante fosse circondato da amici, nonostante fosse amato e rispettato, Harry sembrava sempre mancare di qualcosa. E Ginny, in qualche modo, sentiva di essere l’unica che riusciva a comprendere quel vuoto. Non che lui lo avesse mai ammesso, ma lei lo sapeva.
Ecco, la sua mente tornò ancora una volta all’ultimo incontro prima della battaglia finale, quando lui le aveva sorriso, con quella sua tipica timidezza che non avrebbe mai dovuto avere. Gli occhi di Harry, in quel momento, avevano qualcosa di diverso, qualcosa che lei non era riuscita a decifrare. Era come se, per un attimo, l'intero mondo fosse sparito, e ci fossero solo loro due. Ma poi lui aveva subito guardato altrove, come se avesse paura di quel legame, di quel momento. Ginny lo capiva. Era sempre stato abituato a sacrificarsi per gli altri, sempre stato il martire, l'eroe, ma lei sapeva che lui avrebbe dovuto vivere anche per se stesso, per quel piccolo spazio di felicità che non aveva mai potuto regalarsi.
La paura, la guerra, il loro destino incerto... erano tutte cose che avrebbero potuto separare anche il legame più forte. Eppure, il pensiero che Harry stesse finalmente iniziando a vedere oltre la sua missione, oltre la sua lotta contro il male, la faceva sentire più vicina a lui. Era come se fosse lui stesso, in fondo, a lottare contro il destino che lo voleva eroe, ma anche prigioniero.
Ginny non voleva che lui soffrisse più. Non voleva essere solo una figura secondaria nella sua vita, una semplice spalla da tenere vicino nei momenti di difficoltà. Aveva bisogno di essere se stessa per lui, non solo un’ombra. Sentiva che la loro storia non era ancora scritta. C'era qualcosa in lei che lui ancora non vedeva, ma che un giorno, forse, sarebbe riuscito a cogliere. Aveva visto la sua lotta, il suo coraggio, il suo amore per il mondo che amava, ma ora doveva vederla per quella che era davvero: una ragazza che l'aveva amato a lungo, che lo avrebbe amato sempre, senza nascondersi più dietro un sorriso timido o un gesto furtivo.
Ginny si alzò dalla poltrona, avvicinandosi al finestrone della Sala Comune. Fuori, la pioggia battente faceva sembrare il paesaggio come una tela in sfumature di grigio. La guerra, per un attimo, sembrava lontana, ma sapeva che era lì, in agguato. E Harry, lì fuori, stava combattendo.
"Mi avrai sempre, Harry," mormorò tra sé e sé, con il cuore gonfio di speranza e timore. "Mi avrai, anche se non lo sai ancora."
Poi, senza aggiungere altro, si voltò e si avviò di nuovo verso il fuoco che ardeva nel camino, pronta ad affrontare quello che la vita avrebbe riservato loro, qualsiasi fosse stato il loro destino.